Scendendo verso Sibari, dove si trova un'altra area archeologica di notevole interesse, si incontra il Castello perfettamente conservato di Roseto Capo Spulico, affacciato a picco sul mare.
A 28 Km si trova la cittadina di Tursi, interessantissimo centro medioevale, caratterizzato dall'affascinante quartiere della Rabatana, testimonianza dell'insediamento arabo in quest'area. Il termine ribat in arabo significa luogo di sosta o anche posto fortificato e infatti la Rabatana di Tursi coincide con la parte più alta dell'abitato altomedievale, in ottima posizione difensiva. Oltre il centro storico, a 6 Km dall'abitato, su un'altura che domina l'intera vallata tra il fiume Agri e il fiume Sinni, si trova il Santuario della Madonna di Anglona, un sito di grande spiritualità, divenuto monumento nazionale nel 1931 ed unica testimonianza rimasta di un più antico centro abitato risalente al VII - VIII secolo. La costruzione in tufo e travertino presenta bellissimi elementi architettonici, quali l'abside, il campanile ed il portale in stile romanico.
In provincia di Potenza sono, invece,da visitare il Parco di Gallipoli-Cognato e i due piccoli paesi di Castelmezzano (chiesetta dei Templari) e Pietrapertosa, entrambi appartenenti al circuito dei Borghi più belli d'Italia e dove pochi anni fa è stato realizzato il percorso mozzafiato del "Volo dell'Angelo", un cavo di acciaio che permette una transvolata spettacolare tra i due paesi a 1000 metri di altitudine. L'origine di Castelmezzano risalirebbe al V secolo a.C., ad opera di coloni greci. Il borgo, passato attraverso varie dominazioni, è ricco di storia e presenta anche numerosi segni della presenza dell'ordine dei Templari (come lo stemma del paese). Pietrapertosa sarebbe stata fondata da coloni pre ellenici e passata attraverso numerose dominazioni, di cui conserva i segni sovrapposti nel tempo, come il quartiere più antico di Arabata, di chiara origine saracena. Il borgo è letteralmente incastonato nelle guglie rocciose delle Dolomiti lucane e da questo prende il nome "pietra forata".
A cavallo tra la regione Basilicata e la Calabria, c'è il magnifico Parco del Pollino, sede dei "Pini loricati", che, oltre a regalare scenari mozzafiato, possibilità di escursioni e trekking, luoghi di natura estrema, come il canyon del Raganello o le discese in rafting nella valle del Lao, conserva anche identità culturali di etnia albanese e piccoli centri caratteristici, quali Civita, Frascineto, Morano, Cerchiara, Laino Borgo. Civita è uno dei centri più noti di etnìa albanese con un centro storico le cui case, rimaste in gran parte originali, presentano tipiche soluzioni architettoniche, specie nei comignoli decorati, nei forni pensili e nelle loggette. Dominata dalla Timpa del Demonio, parete rocciosa di 800 mt. venata di rosa, che divide il borgo dalle Gole del Raganello, uno degli spettacoli più suggestivi del Pollino, un canyon di 13 km con strapiombi anche di 700 mt., la cui veduta vi lascerà senza fiato. Possibile sosta al belvedere sulle gole e sulla valle o discesa panoramica lungo il percorso apposito fino a raggiungere il Ponte del Diavolo, antichissimo ponte usato dai pastori, che segna la fine delle gole. Breve tappa al Museo etnico che conserva oggetti della civiltà contadina, costumi arbëreshë, una biblioteca monotematica che riguarda l’etnia, una rassegna fotografica su tutte le comunità arbëreshe d’Italia e immagini della liturgia bizantina. Frascineto è altro importante centro di etnìa albanese, dominata dalle “Piccole Dolomiti”, merita una tappa per il Museo delle Bambole, dove sono riprodotti in miniatura i costumi albanesi e per la degustazione in cantina locale del vino tipico del luogo, il Doc Pollino, vino che nasce dall'incontro tra le scure bacche del magliocco canino, vitigno autoctono, e dell'aglianico. Visita al Museo delle Icone e della Tradizione Bizantina, centro di eccellenza della cultura bizantina in Calabria, con la straordinaria collezione di icone bizantine del XVII-XX secolo, gli arredi liturgici e le medaglie. Possibile anche la visita al Museo della Biodiversità che ripropone la flora e la fauna del Parco più grande d'Europa. In entrambi i borghi, il martedì dopo Pasqua, si celebrano le Valljie, tipiche danze arbereshe, checommemorano il patriota Skanderberg che li condusse in Calabria.